Fistola dentale e gengivale: sintomi e differenze

Le fistole sono delle condizioni associate a delle patologie dentali di entità ancora maggiori.

A seconda del luogo anatomico di origine, delle cause e della sintomatologia, le fistole si dividono in gengivali e dentali.

Se sei tra coloro che soffrono di questo problema e vorresti saperne di più, sei decisamente nel posto giusto!

In questo interessante articolo, cerchiamo di sviscerare i dettagli sulle fistole gengivali e dentali, chiarendo il loro significato, le differenze che intercorrono tra di esse, i sintomi e le modalità per curarle.

Fistole gengivali e dentali: significato e principali differenze

Una fistola non è altro che uno spazio di comunicazione che si viene a creare tra un dente e l’area esterna che lo circonda.

Che sia gengivale o dentale, la fistola ha a che fare con cause infettive, è legata alla formazione di un ascesso, ossia l’infiltrazione di colonie batteriche che riescono ad arrivare sino alla polpa dentale, compromettendo la funzionalità e la stabilità del dente colpito.

In linea generale, la fistola consente il cosiddetto drenaggio del pus, una sostanza costituita da batteri, detriti di cellule morte e globuli bianchì intervenuti per combattere l’infezione.

La primissima e sostanziale differenza che intercorre tra la fistola gengivale e quella dentale è la tipologia dell’ascesso: se l’infezione è originata da un dente ben preciso, si parla di ascesso dentale e di fistola dentale, mentre se il processo infettivo non riguarda propriamente il dente in sé ma i tessuti che lo circondano e che lo sostengono, si tratta di ascesso gengivale e, conseguentemente, di fistola gengivale.
Che dire delle cause che si celano dietro la formazione di questo canale di drenaggio del pus?

Le cause della fistola dentale e di quella gengivale

Per quanto riguarda la fistola dentale, i principali responsabili della sua insorgenza sono i batteri cariogeni, ossia dei microrganismi capaci di infettare il dente causando la formazione della carie.

La proliferazione delle colonie batteriche è quasi sempre associata ad una cattiva igiene orale, legata ad una trascuratezza degna di nota e all’utilizzo di strumenti non adeguati.

Una volta formatasi la carie, l’infezione batterica riesce a trasmettersi ai tessuti che circondano il dente, dando origine dapprima all’ascesso vero e proprio e poi alla fistola.

D’altro canto, le cause dell’insorgenza della fistola gengivale vengono associate alla parodontite, condizione patologica molto frequente che ha come target principale il tessuto parodontale, ossia le fibre che fungono da sostegno principale del dente.

La fistola gengivale può insorgere non solamente a partire dall’ascesso parodontale, ma anche a causa di trattamenti di endodonzia non adatti o pieni di complicazioni, otturazioni profonde eseguite in modo non adeguato, interventi chirurgici poco delicati o estrazioni dentali che hanno visto l’insorgenza di imprevisti che hanno compromesso la buona riuscita dell’operazione stessa.

Tuttavia, è doveroso specificare che tutte queste ultime cause descritte possono essere tranquillamente evitate se ci si affida ad esperti del settore, persone qualificate e competenti in grado di mettere in campo le loro qualità al servizio del paziente.
Che dire, invece, dei sintomi che una fistola gengivale o dentale comporta?

Il quadro sintomatologico della fistola

Il primo e principale sintomo che una fistola comporta è sicuramente il dolore causato dalla conseguente infiammazione localizzata sul dente o sulla gengiva, in base alla tipologia di ascesso e di fistola originatasi.

Tuttavia, non appena l’infiammazione inizia a diradarsi anche grazie alla terapia instaurata, il dolore comincia a scomparire, anche grazie alla riduzione della pressione esercitata sui tessuti immediatamente circostanti il dente.

Grazie alla fistola stessa, infatti, il pus viene drenato verso la porzione esterna: questo, però, potrebbe comportare un sapore estremamente cattivo nel cavo orale, con conseguente comparsa di alitosi e fastidio localizzato.

Le cure e i rimedi per combattere le fistole

In prima istanza, in corrispondenza di una fistola è necessario che tu ti rechi dal tuo dentista, il quale, tramite esami strumentali e test vari come delle radiografie dentali, riuscirà ad individuare la specifica causa che sta originando il processo infettivo.

Una volta compreso il perché esiste questo spazio di drenaggio del pus, il dentista procederà con l’instaurazione della più adeguata terapia in base alla problematica e al tuo quadro clinico.

Uno dei percorsi terapeutici maggiormente utilizzati è quello basato su farmaci antibiotici, i quali hanno lo scopo di combattere l’infezione alla radice; tuttavia, prima di prescriverti tale terapia, il dentista valuterà se soddisfi i requisiti adatti per sostenere un ciclo di antibiotici.

Il trattamento migliore per estinguere l’ascesso dentale o parodontale legato alla fistola è certamente la devitalizzazione, ossia la rimozione del nervo del dente; l’ultima spiaggia è l’estrazione dentale, la quale si rende necessaria qualora l’infezione abbia reso il dente totalmente inutilizzabile per i normali processi di masticazione.

Ad ogni modo, la prevenzione rimane un’arma assolutamente efficace per evitare che insorgano tali problematiche orali: assicurati, pertanto, di svolgere un’adeguata igiene orale e di rispettarla quotidianamente.