Quanto tempo occorre per allineare i denti con l’apparecchio ortodontico?

L’apparecchio ortodontico è sicuramente una delle opzioni terapeutiche e correttive che moltissimi dentisti al giorno d’oggi utilizzano per riparare le più frequenti anomalie dentali dei pazienti.

Basti pensare al sovraffollamento dentale, al disallineamento delle arcate o alla crescita sbilanciata di alcuni denti per capire quanto l’apparecchio risulti essere davvero un potente alleato nel contrasto e, soprattutto, nella correzione di tali problematiche.

Tuttavia, alla luce di tutto questo, molte persone si interrogano su quanto tempo debba passare prima di iniziare a notare i primi risultati positivi derivanti dall’utilizzo dell’apparecchio, soprattutto per quanto riguarda l’allineamento dentale.
Sei anche tu tra di loro?
Se si, sei sicuramente nel posto giusto!

In questo articolo, pertanto, andiamo a spiegare nel dettaglio il trattamento con apparecchio ortodontico specificandone le fasi, i fattori che contribuiscono alla selezione della durata della terapia correttiva, nonché cosa puoi fare tu per accorciare il lasso di tempo che divide l’indossare l’apparecchio e il notare i primi risultati.

Apparecchio: quali sono le varie fasi?

Innanzitutto, è doveroso specificare che, nella maggior parte dei casi, i pazienti che utilizzano un apparecchio ortodontico lo tengono per un periodo di tempo di almeno 6 mesi; tuttavia, la durata complessiva varia in base all’entità della patologia o della correzione che si deve apportare alla dentatura.

Nei casi più complicati e delicati, infatti, un paziente potrebbe portare l’apparecchio anche per 3 anni; mediamente, però, il periodo maggiormente frequente si assesta sui 15 mesi circa.

Ad ogni modo, è utile che tu sappia che il trattamento ortodontico non termina semplicemente con la rimozione dell’apparecchio: dopo tale fase, infatti, è necessario sottoporsi a visite dentistiche di controllo a cadenza regolare, le quali aiuteranno il dentista a capire se l’uso dell’apparecchio ha effettivamente contribuito alla correzione dell’anomalia dentale.

In alcuni casi, infatti, egli potrebbe richiedere una nuova fase di integrazione dell’apparecchio per ultimare il percorso terapeutico o per rifinirlo. Che dire dei fattori che contribuiscono alla durata di tale modalità correttiva?

Apparecchio ortodontico: i fattori che incidono sulla durata del trattamento

Il tuo dentista potrebbe stimare una durata del trattamento solo realistica o verosimile, dato che in essa intervengono numerosi fattori perlopiù non pronosticabili e imprevedibili.

Ogni situazione dentale è diversa dall’altra: pertanto, un primissimo fattore che incide nell’intera durata del percorso di correzione è proprio il quadro clinico del paziente.

Un individuo che possiede dei denti abbastanza sani o delle gengive rigogliose e forti, probabilmente, non avrà bisogno di un trattamento con l’apparecchio particolarmente lungo, a differenza di un’altra persona che ha dei denti forti e riluttanti a spostarsi e a riallinearsi correttamente.

Il tempo stimato della durata del trattamento viene influenzato anche dalla tipologia di apparecchio ortodontico utilizzato e dal modo in cui viene installato nel cavo orale: ad esempio, l’uso di un bracket sciolto o collocato in modo non adeguato potrebbe allungare inevitabilmente il tempo totale del trattamento, senza contare i vari imprevisti e le varie complicazioni che potrebbero manifestarsi durante il percorso correttivo.

Tuttavia, un ruolo di primissimo piano nell’effettiva durata del trattamento mediante apparecchio lo hai proprio tu: in che senso?

Apparecchio ortodontico: l’importanza del paziente

Secondo alcune stime, la maggior parte dei pazienti è ligia alle indicazioni del dentista: molti, infatti, seguono scrupolosamente le indicazioni del proprio medico senza intervenire di testa propria magari modificando alcune caratteristiche del trattamento.

Tuttavia, molte volte i pazienti potrebbero sottovalutare l’importanza delle visite di controllo e, nello specifico, quella delle sessioni di attivazione: di cosa si tratta?
Sostanzialmente, esse non sono altro che delle visite dentistiche nelle quali il professionista controlla da vicino la situazione applicando delle modifiche all’apparecchio stesso in base al movimento dei denti.

Ad esempio, egli potrebbe adattare il dispositivo per esercitare una forza ancora maggiore sulle arcate dentali o sulle mascelle.

Non presentandosi a tali appuntamenti molto importanti si allunga inevitabilmente la durata del trattamento di circa un mese.

Altri ritardi possono verificarsi anche a causa della mancata collaborazione del paziente stesso: a volte, infatti, si è portati a gestire l’apparecchio in modo errato, magari muovendo manualmente i bracket al primo fastidio avvertito o danneggiando la struttura del dispositivo con le mani.

Oltre a ciò, se l’apparecchio in questione è di tipo rimovibile, la collaborazione del paziente assume un ruolo ancora più cruciale: se non si segue le indicazioni del dentista, la durata del trattamento potrebbe assumere connotazioni molto importanti, ritardando la sua efficacia di molto tempo.

Insomma, affinché il trattamento mediante apparecchio ortodontico risulti essere efficace e risolutiva, è fondamentale tenere conto delle sue fasi, dei fattori che incidono sulla sua durata e, soprattutto, delle indicazioni provenienti dal proprio dentista.
In questo modo, le anomalie dentali potranno essere risolte nel minor tempo possibile e in modo del tutto definitivo!

Per ulteriori informazioni sull’apparecchio ortodontico, non esitate a contattarci presso il nostro studio ad Arcore

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