Le tasche gengivali dalla a alla zeta

Le tasche gengivali: che cosa sono, perché si formano, come si curano e come si previene la loro formazione

Una bocca sana è sinonimo di denti forti e sorriso splendente ed è tuo preciso dovere prenderti cura del cavo orale fin dalla più tenera età.

Visite di controllo periodiche, sedute di igiene orale professionale e corretto spazzolamento domestico sono dunque essenziali per scongiurare l’insorgenza di possibili fastidiosi disturbi come le tasche gengivali.

Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta soffermandoci in modo particolare su cause, sintomi e cura.

Che cosa sono le tasche gengivali?

Le tasche gengivali, meglio note come tasche parodontali, possono essere definite come l’evoluzione patologica dei solchi gengivali (canali stretti e scarsamente profondi che si trovano ai lati dei denti e sono delimitati dalla superficie di un singolo elemento dentale e dal margine gengivale).

Tali solchi vantano generalmente una profondità compresa tra 1 e 3 millimetri, ma gli stessi possono superare i 4 in caso di grave parodontite trasformandosi così in vere e proprie tasche.

Cause e sintomi

Le tasche gengivali sono strettamente correlate alla formazione di placca batterica non rimossa; una corretta igiene orale è dunque indispensabile, alla luce di quanto detto, per prevenire l’insorgenza di questo fastidioso disturbo. Vi sono, inoltre, altri fattori da non trascurare.

  • Tabagismo: le sostanze citotossiche, contenute nelle sigarette, distruggono le cellule preposte alla creazione dei tessuti di sostegno per i denti.
  • Ansia, stress e tensioni nervose abbassano le difese immunitarie.
  • Assunzione di terapie farmacologiche a base di antidepressivi, cortisonici e medicinali per il controllo della pressione arteriosa.
  • Oscillazioni ormonali dovute a pubertà, gravidanza e menopausa.
  • Diabete mellito.
  • Bassi livelli di vitamina C e K.
  • Predisposizione genetica.

Le tasche gengivali (o parodontali) si contraddistinguono, inoltre, per una sintomatologia ben precisa comprensiva di:

  • alitosi;
  • gengive irritate e sanguinanti;
  • solchi tra i denti;
  • mobilità dei singoli elementi dentali.

Queste condizioni possono manifestarsi in uno stadio più o meno avanzato della malattia e per tale motivo devi sottoporti a controlli periodici presso il tuo odontoiatra di fiducia.

Il disturbo viene generalmente diagnosticato con un sondaggio parodontale: lo specialista inserisce una sonda di misurazione tra il dente e il bordo gengivale per rilevare lo spazio esistente; l’intervento si rende necessario in presenza di tasche parodontali aventi ampiezza pari o superiore a 4 millimetri.

Come si curano le tasche gengivali?

Se accusi la sintomatologia presentata, devi recarti quanto prima dal tuo odontoiatra di fiducia per sottoporti a una visita di controllo completa (esame clinico e radiografico).

Lo specialista deve, difatti, valutare lo stato in cui versano i tessuti di sostegno del dente per procedere poi al cosiddetto sondaggio parodontale.

Le eventuali tasche gengivali vengono successivamente trattate mediante ablazione del tartaro, curettage gengivale e levigatura delle radici (non è possibile però definire, a priori, il numero delle sedute perché tutto dipende dallo stato di avanzamento della malattia).

Se le tasche sono particolarmente profonde, devi inoltre sottoporti a un intervento parodontale: lo specialista pratica un’incisione sulla gengiva, raggiunge la parte più profonda della tasca, rimuove i batteri ripulendo l’area infetta e sutura la ferita.

Il percorso di guarigione non può, però, mai dirsi completo senza una corretta igiene orale domestica costituita dalle giuste tecniche di spazzolamento (spazzolino manuale o elettrico) e dall’uso quotidiano del filo interdentale.

Se tutto ciò non fosse sufficiente, si può procedere (conformazione delle tasche permettendo) al trattamento chirurgico volto alla rigenerazione e ricostruzione del tessuto osseo.

Le aree prive d’osso vengono, quindi, riempite con materiali biocompatibili di natura sintetica e ricoperte con membrane riassorbibili.

Ricordati, infine, di sottoporti a visite di controllo periodiche e sedute di igiene orale professionale (una o due volte l’anno a seconda dello stato in cui versa la tua bocca).