Demineralizzazione dentale: comprenderne i sintomi e le cause per trovare il rimedio
Lo smalto che protegge i denti è un tessuto molto duro ma, allo stesso tempo, può facilmente essere soggetto a deterioramento se non viene curato nel modo corretto.
In particolare, un modo in cui esso può consumarsi è lo sviluppo del fenomeno chiamato demineralizzazione, che può presentarsi per diversi motivi concomitanti, quali una predisposizione dovuta alla struttura del dente e l’ingestione di cibi acidi o altre sostanze nocive, oltre alla presenza di placca.
Purtroppo, si tratta di una condizione che non è facile da contrastare, ma i suoi effetti si possono contenere individuando precocemente i primi segnali, ovvero la formazione di una macchia bianca sulla superficie del dente colpito, che appare quasi di consistenza simile al gesso.
Se pensi di soffrire di demineralizzazione dentale, di seguito troverai una spiegazione esaustiva su come riconoscerla, quali sono le cause e come ti devi comportare per preservare la salute dei tuoi denti.
Denti demineralizzati: le possibili cause
Letteralmente, la demineralizzazione consiste nella perdita di minerali dalla composizione dei denti (della quale costituiscono circa il 97%), e si deve principalmente al contatto con sostanze acide che facilmente generano della placca batterica.
Ciò rende il dente facile preda di carie che, incontrando una superficie non più protetta, possono giungere fino alla polpa e portare alla rottura definitiva.
Il primo passo per tenere sotto controllo la situazione, quindi, è limitare cibi e bevande che possono innescare il processo, senza necessariamente eliminarli.
Inoltre, in commercio si possono trovare dentifrici appositamente creati per proteggere lo smalto dall’azione di sostanze acide e facilitare l’assorbimento dei minerali.
Anche in fase di lavaggio è opportuno riservare alcuni accorgimenti, come la scelta dello spazzolino, che non dovrebbe essere eccessivamente duro per non favorire i processi di erosione, e non lavare i denti subito dopo mangiato: è proprio in questo momento che l’azione degli acidi sullo smalto si fa più potente, perciò bisognerebbe aspettare circa 30 minuti.
Queste piccole attenzioni sono fondamentali per prevenire la demineralizzazione, che oltre a causare degli effetti estetici sgradevoli rischia anche di comportare delle lesioni che avranno un peso a livello funzionale.
Come contrastare la demineralizzazione dentale
Come abbiamo specificato in precedenza, la demineralizzazione dei denti non è un processo che si può facilmente fermare, ma a seconda della gravità ci sono delle soluzioni per evitarne il peggioramento rapido.
Prima di tutto, è importante mantenere un buon livello di idratazione, dal momento che questa favorisce un continuo ricambio di saliva che, a sua volta, favorisce il processo inverso, ovvero la rimineralizzazione.
Da non sottovalutare anche l’effetto di latte e derivati: i latticini, infatti, sono l’ideale per contrastare l’acidità e riportare il pH del cavo orale più vicino alla neutralità, specialmente se parliamo di formaggi stagionati, che dovrebbero essere inseriti all’interno della propria dieta occupando un posto di rilievo. Inoltre, la caseina della quale sono ricchi aiuta a combattere la fragilità dei denti.
In ogni caso, procedere in modo corretto e costante all’igiene orale rappresenta il modo più efficace perché la demineralizzazione dei denti si presenti o vada incontro a degenerazione.
Non basta ingerire i cibi che potrebbero fornire un valido aiuto o diminuire il consumo di quelli che potrebbero iniziare il processo di erosione, anche se questi comportamenti sono abitudini sane che possono essere molto utili.
Tra queste troviamo senza dubbio anche i probiotici, microrganismi che aiutano a rafforzare la flora orale che combatte i batteri responsabili della demineralizzazione.
Anche la dieta, infatti, svolge un ruolo importante nel determinare il pH della bocca e renderlo meno acido, insieme a prodotti specificamente utilizzati come trattamenti, che si possono trovare in commercio in forma di gel o dentifrici che favoriscono la rimineralizzazione.
Si tratta comunque di composti il cui impiego dovrebbe preventivamente essere sottoposto al vaglio del proprio medico, e che non dovrebbero essere acquistati con troppa leggerezza.
Lo smalto dentale è il tessuto più duro che il nostro corpo possiede, ma ciò non significa che sia esente da attacchi che potrebbero danneggiarlo causando conseguenze anche gravi, oltre alla perdita di brillantezza derivante proprio dai minerali che in esso sono contenuti.
Se vedi i primi segni di una possibile demineralizzazione, quindi, fai attenzione ad adottare questi piccoli accorgimenti che ti aiuteranno a prenderti cura della salute della tua dentatura.
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